Ora mi prenderò un po’ di tempo per descrivere la giostra del parco dei divertimenti. So che in questo momento può sembrare una scelta inopportuna, inadeguata al ritmo della narrazione e ininfluente sull’economia della storia. Ma, credetemi, è meglio così.
La giostra è rotonda, e sulla piattaforma rotante ci sono dei cavalli disposti a spirale. Dopo qualche giro, la spirale comincia a svolgersi, e i cavalli vengono introdotti in sequenza in un lungo tunnel da cui si parte per le avventure sotterranee (ma questo lo vediamo fra un attimo; qui voglio segnalare che uno dei cavalli della giostra è vivo, ma siccome lo cambiano continuamente di posto e poiché è un cavallo buonissimo, capace di starsene immobile anche per ore, nessuno riesce mai ad accorgersene prima di entrare nel tunnel, se ne accorge solo dopo, perché al buio il cavallo spesso si imbizzarrisce e allora comincia il divertimento - dice che una volta un tale è stato sbalzato via ed è rimasto spiaccicato contro una parete, ma sono di quelle cose che si sentono dire, per niente vere, che magari si raccontano ai bambini durante l’avventura tra i pirati: “guarda quel teschio sullo scrigno, è di un uomo che è morto cadendo da cavallo al giro precedente”. Questa del cavallo vivo non è l’unica attrazione del parco. Pare che da qualche parte ci sia una sala degli specchi con degli specchi talmente deformanti, ma talmente deformanti che ti permettono di vedere frontalmente la tua stessa nuca. Un mio amico raccontava che una volta, davanti a uno di questi specchi, aveva provato ad allungare un piede verso la sua schiena riflessa e si era sentito arrivare un calcio nel sedere così forte che per poco non perdeva l’equilibrio).
Succede che, una volta entrati nel tunnel, ogni cavallo prende una direzione diversa e viene indirizzato verso una delle tante avventure a disposizione. In questo modo è possibile fare dieci giri sulla giostra e visitare dieci ambientazioni diverse. Questa premessa si rivelerà immediatamente pregnante quando avrò detto che, tornato a casa dopo essere sfuggito miracolosamente ai miei rapitori, assolutamente deciso a dire ai due folletti che qui il gioco si sta facendo troppo pesante, che non si era parlato di pistole né tantomeno di altri folletti, che voglio uscirne ora, subito, me ne frego delle loro biglie e dei loro mappamondi... non trovo nessuno in casa. Il panico mi assale, per un attimo mi sento come sotto il tiro di un cecchino. Poi mi passa, e mi rendo conto che è in un solo posto che possono essere andati.
La giostra è rotonda, e sulla piattaforma rotante ci sono dei cavalli disposti a spirale. Dopo qualche giro, la spirale comincia a svolgersi, e i cavalli vengono introdotti in sequenza in un lungo tunnel da cui si parte per le avventure sotterranee (ma questo lo vediamo fra un attimo; qui voglio segnalare che uno dei cavalli della giostra è vivo, ma siccome lo cambiano continuamente di posto e poiché è un cavallo buonissimo, capace di starsene immobile anche per ore, nessuno riesce mai ad accorgersene prima di entrare nel tunnel, se ne accorge solo dopo, perché al buio il cavallo spesso si imbizzarrisce e allora comincia il divertimento - dice che una volta un tale è stato sbalzato via ed è rimasto spiaccicato contro una parete, ma sono di quelle cose che si sentono dire, per niente vere, che magari si raccontano ai bambini durante l’avventura tra i pirati: “guarda quel teschio sullo scrigno, è di un uomo che è morto cadendo da cavallo al giro precedente”. Questa del cavallo vivo non è l’unica attrazione del parco. Pare che da qualche parte ci sia una sala degli specchi con degli specchi talmente deformanti, ma talmente deformanti che ti permettono di vedere frontalmente la tua stessa nuca. Un mio amico raccontava che una volta, davanti a uno di questi specchi, aveva provato ad allungare un piede verso la sua schiena riflessa e si era sentito arrivare un calcio nel sedere così forte che per poco non perdeva l’equilibrio).
Succede che, una volta entrati nel tunnel, ogni cavallo prende una direzione diversa e viene indirizzato verso una delle tante avventure a disposizione. In questo modo è possibile fare dieci giri sulla giostra e visitare dieci ambientazioni diverse. Questa premessa si rivelerà immediatamente pregnante quando avrò detto che, tornato a casa dopo essere sfuggito miracolosamente ai miei rapitori, assolutamente deciso a dire ai due folletti che qui il gioco si sta facendo troppo pesante, che non si era parlato di pistole né tantomeno di altri folletti, che voglio uscirne ora, subito, me ne frego delle loro biglie e dei loro mappamondi... non trovo nessuno in casa. Il panico mi assale, per un attimo mi sento come sotto il tiro di un cecchino. Poi mi passa, e mi rendo conto che è in un solo posto che possono essere andati.
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