Monk Lewis


Matthew Gregory Lewis aveva ventun anni quando scrisse The Monk, il suo capolavoro. Era il 1796. Ebbe tanto successo - nel bene e nel male - che presero tutti a chiamarlo Monk Lewis, anche quando, due anni dopo la pubblicazione, divenne Membro del Parlamento. Il monaco è libro dalla bellezza senza veli. È cominciato tutto così:

«La campana dell'abbazia non suonava neppure da cinque minuti che già la chiesa dei Cappuccini si era riempita di ascoltatori. Non lasciatevi illudere dall'idea che la folla si fosse raccolta per devozione o sete di conoscenza. Solo pochi erano spinti da queste ragioni e, in una città come Madrid dove regna la superstizione, sarebbe inutile cercare un'autentica devozione religiosa. L'uditorio raccolto nella chiesa dei Cappuccini era lì per cause diverse, ma tutte estranee al motivo apparente. Le donne erano venute per farsi vedere, gli uomini per vedere le donne; alcuni vi erano andati per la curiosità di ascoltare un oratore tanto celebre, altri perché non avevano nulla di meglio da fare prima di andare a teatro, altri ancora certi che fosse impossibile trovare posto in chiesa; mezza Madrid era stata attratta dalla prospettiva di incontrarvi l'altra mezza. Le uniche persone che desiderassero veramente ascoltare il predicatore erano poche anime pie all'antica e qualche oratore rivale deciso a criticare e ridicolizzare le sue parole. Quanto al resto degli ascoltatori, se la predica fosse stata addirittura soppressa, non sarebbero rimasti affatto delusi e molto probabilmente non si sarebbero neppure accorti dell'omissione».

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