
Il paesaggio di Follettandia, tutto colore e tranquillità, mi aiuta a rilassarmi. Siamo in prossimità del fiume; chissà perché mi aspetto di vedere, da un momento all’altro, una ragazza dai lunghi capelli, vestita di bianco, e sono già pronto a dirle che a volte non basta saper aspettare perché i sogni si realizzino, e che però ci sono certi sogni che possono renderti felice anche se non si avverano. Sembra strano, ma è così. Sono stati i folletti ad insegnarmelo.
In riva al fiume non c’è nessuno. Il treno corre e mi porta con sé, fra poco arriveremo. Al più presto, dovrò parlare con Nina. Le chiederò di venir via con me. Lei mi risponderà qualcosa, ma io non potrò sentirlo, perché la starò guardando col fiato sospeso, più bella che mai, i suoi occhi scuri grandi e attenti ed il sorriso di sempre. E sarò felice.
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