Il messaggero dell’alba

Lo scrittore, come ogni artista, è capace di tutto, si sa. Ma più di tutti lo è quello scrittore deluso da un’ispirazione che non decolla e imbestialito dalle stroncature di critici spietati e sciatti. Affermare la propria dignità può diventare una questione di principio forse vitale. Si può perfino arrivare a uccidere per l’orgoglio ferito? Difficile da dire: ma certamente - se è vero che l’occasione fa l’uomo ladro - il festival letterario che sta per aprirsi a Massa Lubrense può essere un’opportunità fin troppo ghiotta per chi intenda approfittare della presenza di grandi nomi della letteratura, magari per compiere la propria vendetta personale…
Niente male. Francesca Battistella - che ha già pubblicato con lo stesso editore La stretta del lupo (2012) e Re di bastoni, in piedi (2011, selezionato in vista di una sceneggiatura per il grande schermo) - non è certo alle prime armi, si vede. Proprio per questo ci si aspetterebbe qualche rifinitura in più, come un uso meno sovraccarico degli aggettivi (spesso all’interno di frasi troppo ricercate rispetto al contesto e al contenuto); e magari qualche passaggio meno implicito («Il piano studiato da Alfredo prevedeva due fasi. Durante la prima il soggetto - Angela - andava “mollyfied” come avrebbe detto sua madre Meg». Che vor di’ “mollyfied”?). Buono l’uso del dialetto, ben dosato e ortograficamente corretto (esperienza ben rara). Decisamente eccellente la veste grafica del volume, rilegato a filo con risvolti, carta avorio, pagina quasi quadrata che ricorda la bellissima “Piccola Biblioteca” degli Oscar Mondadori.


F. Battistella, Il messaggero dell’alba, ed. Scrittura & Scritture, 2014, pp. 272, euro 14,50.

(«Pagina3», 11 novembre 2014)

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