Arcobaleni

Gianni Vacchelli è un dantista, biblista e scrittore talentuoso e versatile di cui abbiamo già avuto occasione di parlare (cfr. la recensione al suo Dagli abissi oscuri alla mirabile visione pubblicata su «l'Altrapagina», dicembre 2008). Oggi, a distanza di due anni dal suo ultimo trattato esegetico (Per un’alleanza delle religioni, 2010), ritorna con un’opera in cui propone di passare - per così dire - dalla teoria alla prassi: in cui il lettore viene cioè invitato a saltare dal piano della riflessione a quello in cui il sapere diventa nutrimento per l’esperienza concreta.
Arcobaleni (ed. Marietti) - questo il titolo dell’opera - ci racconta il rapporto tra un padre e un figlio, tra le amarezze e le speranze del primo e le amicizie le scoperte le delusioni del secondo. Racconto in grado di svelare infine - con uno stile leggiadro che non teme l’incursione nell’erudito e nell’onirico - quanto si perdano gli adulti a sopprimere con il tempo il bambino che è in loro fin dalla nascita.
Con una strizzatina d’occhio (ma anche qualcosa di più) alla filosofia di Raimon Panikkar e un suggestivo, per quanto solo tratteggiato, sguardo di insieme alla realtà che va dalla storia classica delle religioni ai problemi dell’economia globale contemporanea, Vacchelli delinea il problema di un’umanità eternamente in itinere senza lasciarsi irretire dalla retorica di una mistica sovrannaturale o delle buone intenzioni in grado da sole di risolvere qualunque problema; al contrario è chiaro nell’affermare che il compito di redimere l’umanità non è solo simbolico ma politico (in senso greco) e che se è vero, come spesso si dice, che il cambiamento del mondo comincia dalla trasformazione di se stessi, è vero anche che ciò non basta a cambiare davvero le cose
non è sufficiente cambiar coscienza o strutture perché tutto si compia da sé. [...] Dobbiamo iniziare con noi stessi, ma finire con gli altri.
Non basta insomma mettersi “la coscienza a posto”, indulgendo a sogni di salvezza della propria anima personale; l’uomo ha un futuro solo se avanza insieme a tutti gli altri. Perché non vi è soluzione di continuità tra la dimensione spirituale e quella mondana-materiale; non sono la stessa cosa, ma nessuna può fare a meno dell’altra. Un libro semplice ma pieno di cose da dire. Come i bambini.


G. Vacchelli, Arcobaleni, ed. Marietti, 2012, pp. 105, euro 15.

(«l'Altrapagina», dicembre 2012)

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